Il primo incontro con il coach
Quando una persona mi contatta per ricevere qualche informazione in più sul percorso di coaching non mi faccio trovare impreparata.
Il mio metodo è strutturato, l’ho progettato ed elaborato nel tempo, sulla base dei miei studi e sull’esperienza.
Il primo incontro tra coach e coachee è fondamentale per entrambe le parti, è un momento conoscitivo in cui si inizia ad aprirsi per mettere in tavola bisogni e proposte.
Organizzo sempre un incontro preliminare che serve per rispondere a tutte le domande di chiarimento e a fornire ulteriori informazioni, ma l’obiettivo principale è quello di arrivare a prendere entrambi una decisione:
- la persona interessata raccoglierà elementi per decidere se il mio metodo è quello che fa per lei;
- verifico se ci sono i presupposti utili affinché si possa dare il via allo step successivo.
Conosciamoci meglio
Dopo aver rotto il ghiaccio, inizio ad approfondire le motivazioni che hanno portato la persona a contattarmi, per capire bene quale può essere l’obiettivo che ha interesse a raggiungere.
Se chi ho di fronte (o all’altro capo del telefono, o dello schermo!) è d’accordo pongo alcune domande più precise. I contenuti rientrano già nella fase preliminare del mio protocollo di coaching e mi permettono di capire alcune cose.
Il coaching è un investimento su se stessi, ma anche un impegno economico e di tempo e chi sceglie di affrontarlo lo deve fare con consapevolezza e responsabilità.
Mi serve conoscere la persona nella sua interezza, al di là dell’obiettivo su cui ritiene inizialmente di doversi concentrare, anche perché non è raro che poi il vero focus scopriamo essere in un altro ambito della vita professionale e personale.
Cos’è il coaching?
La norma UNI che regolamenta questo ambito e a cui mi riferisco professionalmente, spiega che il coaching è un “Servizio professionale, esercitato sia in forma di attività libero professionale in differenti ambiti (organizzativo, scolastico, sociale, sportivo, ecc.) sia in forma di attività professionale interna alle organizzazioni. Consiste in un processo di partnership finalizzato al raggiungimento degli obiettivi definiti con il coachee (punto 3.3) e con l’eventuale committente (punto 3.5) e si basa su una relazione strutturata di reciproca fiducia. L’agire professionale del coach facilita il coachee a migliorare le sue competenze mediante la valorizzazione e il potenziamento delle sue risorse (livello di motivazione ed energia).”
Il coaching è un metodo concreto, che aiuta a lavorare per obiettivi, attraverso un allenamento continuo e la definizione di piani d’azione.
È descritto molto bene in un libro che ho letto qualche tempo fa, L’essenza del Coaching (2012), queste parole rappresentano molto bene l’alto significato io cui io mi ritrovo pienamente:
Il coaching permette di sviluppare il tuo potenziale o di riconnetterti ad esso e il compito del coach è valorizzare questo potenziale.
Cosa non è il coaching?
Il coaching non è mentoring o psicologia, né consulenza, counselling o formazione. Dare consigli, proporre soluzioni non è il compito del coach.
Solo nel caso di un cliente dalle esigenze business, se ritenuto utile dallo stesso, propongo delle pillole formative negli ambiti in cui sono specializzata, ad es. la gestione del tempo, la leadership, ecc.
Questo solamente se in linea con i desiderata del coachee e si tratta sempre di momenti ben distinti e a parte, rispetto al percorso di coaching.
Le sessioni di coaching
Dopo aver analizzato le risposte ricevute durante l’incontro, tiro le fila e determino se da parte del potenziale coachee ci siano o meno le caratteristiche idonee per avviare un percorso assieme: apertura, volontà, impegno, disponibilità.
In caso affermativo studio tempistiche e stilo un programma che condivido per conferma.
Il percorso include momenti di lavoro tra coach e coachee, chiamati sessioni. Sappi che non faccio uscire il coachee dalla sessione se non avrà definito un piano d’azione, (cioè un allenamento da mettere in campo da subito!
È fondamentale misurare gli esiti del lavoro svolto e per questo, oltre al questionario conoscitivo, senza il quale non inizio le attività, c’è anche quello conclusivo. Quest’ultimo è utile al cliente per fare il punto e capire dov’è arrivato.
Concludo questo articolo, con cui ci tenevo a spiegare cosa succede dopo che mi avrai contattata, con una profonda citazione di Paulo Coelho, tratta da L’Alchimista:
Decidere è soltanto l’inizio di qualcosa. Quando si prende una decisione, in realtà si comincia a scivolare in una forte corrente che conduce verso luoghi mai neppure sognati al momento di decidere.
Puoi cominciare decidendo di inviare una semplice email a coach@larafranzoia.it, o compilando il form qui sotto, basta poco per creare il primo contatto.
A presto,
Lara