Si può superare la resistenza naturale al cambiamento?
La premessa è questa:
a tutti è capitato il momento in cui sentiamo che qualcosa ci va stretto.
Succede in ambiti e modi diversi:
- può essere il lavoro che non ti soddisfa più come prima o che non ti rappresenta più, perchè non ti ha fatto arrivare dove desideravi o perchè guadagni troppo poco;
- può essere la routine che ti ha bloccato in una ripetizione di abitudini che vorresti spezzare ma non sai neanche bene in che punto; magari ti accorgi che ti sei lasciato inghiottire da tutto e per te non c’è mai tempo;
- può essere, semplicemente, che un giorno ti guardi allo specchio e non ti piaci più.
A volte una persona se ne accorge da sola, prende consapevolezza di non sopportare più la situazione in cui si trova, altre volte il commento di qualcuno ci risveglia dal torpore e ci fa dire “ma io non ero così!”.
Quando ti rendi conto che la condizione in cui ti trovi non ti va più bene hai due opzioni: ignorare/negare il segnale o decidere di gestirlo.
I pericoli della comfort zone
Se scegli di rimanere nella situazione iniziale, ignorando il segnale di disagio, decidi di restare nella tua comfort zone, quella in cui conosci ogni dinamica e hai il controllo.
Questo termine, ormai entrato nella nostra quotidianità, spesso lo utilizziamo come sinonimo di benessere quando in realtà significa “qualcosa che conosco”.
Nella comfort zone mi comporto sempre allo stesso modo e ad ogni azione uguale che faccio ottengo sempre lo stesso risultato.
Come esco dalla comfort zone?
Il presupposto fondamentale è decidere di affrontare la situazione e di risolvere il problema o migliorare la tua vita. In entrambi i casi parliamo di attivare un cambiamento.
È normale non sapere da dove cominciare, trovarsi a fare i conti con lo sconforto e pensare “io non ce la faccio”, ecco perché bisogna trovare la maniera per andare oltre.
Crea un punto di rottura
Bisogna innescare il cambiamento, compiere un’azione che permetta di rompere il ghiaccio.
Ti faccio alcuni esempi.
- Dico sempre che devo andare in palestra e poi non lo faccio. Il punto di rottura può essere: mi iscrivo e pago per un anno intero, inoltre mi metto d’accordo con un amico per andarci insieme un giorno specifico.
- Sono 10 anni che voglio andare a New York e ancora non ci sono stato. Il punto di rottura può essere: compro un biglietto e lo prendo non rimborsabile
Altri punti di rottura, più o meno grandi?
Cambiare città, lasciare il lavoro, fare pace con qualcuno.
Come rivoluzionare davvero le abitudini
Per aiutare il tuo cervello a capire che qualcosa in te sta cambiando scegli 3 abitudini da modificare o da porre in essere, in qualunque ambito.
Ti dò qualche idea:
- dedica a te un paio d’ore a settimana
- organizza un weekend fuori ogni mese
- iscriviti a un corso di fotografia o qualunque cosa ti piaccia
- alzati un’ora prima ogni mattina per fare una passeggiata
- dedica un’ora ogni sera alla lettura
Fai cose diverse per ottenere risultati diversi: forse buoni o forse pessimi, solo provando scoprirai se le tue strategie funzionano. Quando avrai individuato ciò che va bene per te ti dedicherai solo a quello.
Visualizza il percorso
Un’altra azione che suggerisco nei miei incontri di coaching è quella di scrivere a te stesso una lettera di congratulazioni, datata qualche anno più avanti.
Ti sembra strano? Invece è molto utile, soprattutto se è molto dettagliata!
Rallegrati per l’obiettivo raggiunto o per il problema risolto, sii più preciso possibile. Questo esercizio ti aiuterà a visualizzare i risultati del percorso che farai.
Arrivati a questo punto sei finalmente entrato in gioco!
Ora è fondamentale non fermarsi. È importante aiutare te stesso ad andare oltre e non demordere, per questo diventa necessario creare insieme un piano d’azione per rafforzarti e permetterti di arrivare ad una nuova area di sicurezza personale più ampia dove sei felice, in cui puoi dire di stare bene.
Pronti, se necessario, per affrontare un nuovo processo di cambiamento, in un ciclo di miglioramento continuo.
Per rispondere quindi alla domanda iniziale: sì, lasciare la vecchia strada per la nuova non è facile e non è immediato, però è possibile.
Alla base ci sono forza di volontà e tenacia, il coach è al tuo fianco per ricordarti le ragioni per cui hai intrapreso questa strada.
La crescita personale e professionale è il risultato naturale di questo percorso. Il coach è il tuo accompagnatore fidato, mentre viaggi dal luogo in cui ti trovi al luogo in cui vorresti essere.
Scrivimi le tue riflessioni o la tua esperienza dopo aver applicato i suggerimenti che hai letto in questo articolo, puoi compilare il form qui sotto o inviarmi un’email a coach@larafranzoia.it
A presto,
Lara